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A TU PER TU CON MR. ANIMAL

Ho conosciuto Mr. Animal (non provate a chiedergli quale sia il suo vero nome, non vi darà una risposta) a Milano durante una mostra collettiva dove era uno degli artisti ad esporre e ho deciso che sarebbe stato il primo intervistato nel nostro salotto.

Mr. Animal

Ciao Mr. Animal, grazie per aver accettato di essere il nostro primo ospite. Iniziamo con la prima domanda direi piuttosto lecita: da dove viene questo tuo “nome d’arte”?

Grazie a voi per avermi “cercato”! Mr. Animal nasce grazie ad un libro che mi ha conquistato il cuore. Una favola sulla discriminazione raccontata da Isabella Santacroce dal titolo “Lulú Delacroix”. Il libro racconta di una bambina che ha la sfortuna di nascere a Perfect City, dove tutti hanno i capelli biondi e gli occhi verdi e ci sono mille regole stranissime, lei non è come gli altri perché a lei non crescono i capelli. È calva, come me! Viene tenuta chiusa in casa per non scioccare gli abitanti della città, allora sentendo le sue sorelle gemelle Ada e Dolores chiamarla “l’animale” Lulù pensa che tutti abbiano come nome “L’animale”. Nasce così Mr. Animal, che per me è un istinto che non so controllare.

Come definisci la tua arte?

Non sono molto bravo a definirla, essendo un istinto non so cosa faccio, lo faccio e basta. Ma se vogliamo fare i seri qualcuno dice che sia Pop Surrealismo, per me è una fotografia di attimi dalla sconcertante altezza o dalla bassezza straordinaria.

Quali sono i tuoi soggetti preferiti?

Inizialmente ho cominciato grazie ad uno specchio e con gli autoritratti, volevo vedermi sotto un’altra veste dopo aver fatto musica per dieci anni. Poi ho cominciato a cercare altri soggetti da ritrarre nelle persone che mi capitava di incontrare, se mi ispiravano un’idea, sentivo l’esigenza di “incastrarli” in una tela. Anche con loro la stessa cosa, cerco di regalargli una luce nuova ed una chiave di lettura lontana dal loro modo di essere o estremamente vicina ma incomprensibile nell’immediatezza.

mr. animal
Ex-Tensione 140×70 (2013)

Quali sono gli artisti che ammiri?

Tamara de Lempicka mi piace molto. Anche Frida Khalo, ma sono un po’ satollo della sua popolarità negli ultimi anni. E’ diventata immagine del femminismo ma in realtà era tutto tranne che femminista.  Mi piace molto il movimento della street art, Banksy per esempio, l’ho visto in mostra ad Amsterdam con Warhol, è uno che lascia il segno.

E quelli che detesti?

In generale odio i quadri che “scolano colore“, li trovo non lontani dalle pubblicità delle vasche da bagno sui cartelloni autostradali. Sono quei quadri dove le pennellate (di solito acquerelli ma non solo) vengono create da gocce di colore che vanno da sole. Una sorta di rivisitazione di Pollock ma con meno personalità!

Parliamo dei tuoi quadri: in “Chissà(n) Se Bastiamo” (che amo, ndr) raffiguri un moderno San Sebastiano trafitto da dardi un po’ particolari. Ce ne parli?

Sono contento che piaccia perchè è stata un’opera molto sudata. Tra il lavoro e i mille impegni l’ho vista crescere pian piano e mi ci sono affezionato molto.  “Chissà(n) Se Bastiamo” è la prima di un trittico con il filo conduttore tecnologico.  Non ho ben capito perché la comunità lgbtq abbia identificato in lui un’icona, dalle ricerche che ho fatto l’unica deduzione plausibile è che è l’unico santo giovane e seminudo.  Era da circa un anno che volevo realizzarlo, trovato il soggetto sono andato a ruota libera. 

Ho pensato a quali fossero le nuove frecce nel costato, quale fosse la nostra pena maggiore e sono arrivato alla deduzione che queste App di incontri allontanano, deformano, svendono piuttosto che fare il contrario. Così le ho raffigurate come dardi sperando di essere arrivato tra le costole di chi lo guarda. 

Ho aggiunto anche una bonobo Albina che è la specie di primate con più alto tasso di omosessualità e un volatile, la Rupicola Peruvianus che nella sua specie ha circa il 40% di maschi omosessuali. Un contrasto in pratica tra la natura omosessuale e la tecnologia. E non l’ho ancora capito se bastiamo o no!

Mr. Animal
Chissà(n) Se Bastiamo 180×100 (2017)

Nella tua risposta precedente hai anticipato in parte la prossima domand: cosa pensi delle varie app per incontri gay?

Non voglio cadere nel moralismo, le ho usate e per questo mi sento di poterle giudicare. Ognuno ne fa l’uso che vuole, anche se molti finiscono per usarle solo per del sesso occasionale. Forse è un modo semplice per sentirsi meno soli o apprezzati. Fa piacere ricevere complimenti a caso da sconosciuti, ti fa sentire meglio. Ma rischia di diventare un servizio che emargina piuttosto che aggregare. Alcuni si sentono audaci solo sulle App, per strada poi neanche riescono a guardarti oppure si nascondono. Io consiglio di farci un giro ogni tanto senza credere mai a quello che succede lí dentro. Guardarsi attorno, non alienarsi dietro uno schermo è l’unico modo per conoscersi realmente per ciò che si è.

Mr. Animal
Pop-Pet 50×50 (2013)

 

Quando hai fatto coming out e come è stato?

Diciamo che non è stato proprio un coming out, un giorno al posto di una ragazza ho portato un ragazzo, presentandolo come un amico (come ho sempre fatto con le ragazze). Quindi per la mia famiglia è stato sottile ed indolore. Non mi hanno mai chiesto nulla per non mettermi in imbarazzo credo, sono persone intelligenti e di mentalità aperta. Io ho cercato di non imbarazzare loro ma soprattutto so che mi stimano a prescindere dalle mie scelte sessuali. Questo è molto bello e gratificante per me. Comunque non mi sono mai fatto molti problemi perché tutte le scelte che ho fatto erano dettate dall’amore che provavo. Uomini, donne, musica, pittura, famiglia, amici. Tutte scelte che ho fatto con amore e l’amore lo sappiamo, non ha bisogno di spiegazioni.

Siamo ormai a metà Onda Pride. Il tuo pensiero sul Gay Pride?

Beh mi sembra di aver capito che oramai è Pride e non più Gay Pride, no? Quindi l’orgoglio di essere se stessi a prescindere dalle scelte sessuali.  Mi piace, mi piacciono le persone orgogliose. Dal primo Pride a cui ho partecipato le persone non omosessuali che hanno preso parte alla manifestazione sono aumentate a dismisura. Oramai è una festa davvero di tutti, il fatto che chiunque festeggi un diritto ad essere orgogliosi di ciò che si è, è molto bello!

Oggi ci sarà il Cosenza Pride, manifestazione che si terrà per la prima volta quest’anno. Cosa pensi del rifiuto da parte del comune di patrocinare la manifestazione?

La mamma dei coglioni è sempre incinta e sin qui non ci piove. Il Cosenza Pride è molto importante perché è la prima volta per la città e come sempre le prime volte racchiudono delle parti dolorose.  Il sindaco purtroppo è un cittadino e non la voce della città, quindi deve poter fare le sue scelte personali come meglio crede…anche sbagliando alla grande. Come avrete notato, il Pride a Cosenza ha creato una vera e propria rivoluzione web, il logo disegnato da Achille Monteforte è di per sé una rivoluzione ed è stato usato come flash mob in tutto il mondo. Vari artisti hanno inviato video a sostegno del Cosenza Pride, e hanno smosso le acque non poco. Diciamo che oramai del patrocinio del comune possiamo farne a meno!

Mr. Animal
In a Gadda da Vida 80×45 (2014)

Potete seguire Mr.Animal sulla sua pagina Facebook e su Instagram